- Data di pubblicazione
- 06/08/2021
- Ultima modifica
- 06/08/2021
E Zocca si tinge di “noir”
Il 7 e l'8 agosto torna l'appuntamento con la rassegna dedicata al racconto del crimine
Sabato 7 e domenica 8 agosto 2021, a Zocca, nell’Appennino modenese, torna la rassegna dedicata agli autori italiani della letteratura che racconta il crimine. “Zocca Noir“, alla sesta edizione, avrà come filo conduttore il sentiero che divide (o unisce) la letteratura “alta” e quella “popolare”. Il programma, messo a punto dal Comune di Zocca e dall’associazione “Giardino filosofico e inventificio poetico”, propone i suoi appuntamenti nella sala del Consiglio comunale e nel Teatro PuntoCom, in via del Mercato 104, nel rispetto delle regole anti Covid, quindi con ingresso riservato ai portatori di “green pass”.
Si parte sabato 7 luglio alle 15, nella sala consiliare, con un ricordo di Marco Santagata, lo scrittore zocchese scomparso nel novembre scorso. Segue l’incontro con Franco Insalaco, che porterà la riflessione di un filosofo sulla letteratura, e ricorderà la figura di Antonio Pennacchi, scrittore scomparso nei giorni scorsi, protagonista dell’ultima edizione del festival; a seguire, l’attore Vito racconta il suo rapporto con il teatro comico e il suo incontro con la letteratura d’indagine, da cui è nato un romanzo scritto assieme al collettivo Rems.
Domenica 8 agosto, alle 10, sempre nella sala consiliare, Simona Vinci parlerà delle visioni sul mondo che il noir ha aperto nella sua esperienza di scrittrice; a seguire, con Cinzia Venturoli, il tema sarà la ricostruzione storica, la libertà del romanziere e i diritti della memoria, partendo dal 41° anniversario della strage di Bologna del 2 agosto 1980; alle 15:30 Loriano Macchiavelli e Alberto Casadei dialogheranno sulla forza della narrativa popolare, dal punto di vista di uno scrittore affermato e da quello di uno studioso e docente universitario. In serata, alle 21, nel teatro, è in programma il docudramma teatrale, diretto da Roberto Benatti, dedicato alle storie dei bambini dimenticati nei manicomi fra Otto e Novecento, ricostruite attraverso i documenti d’archivio e le cartelle cliniche.