SI FEST: “Geografie Visive”, tre giorni per orientarsi nel presente 

Dal 12 al 28 settembre a Savignano sul Rubicone

10 Settembre 2025

Da oltre trent’anni, fa di Savignano sul Rubicone una mappa viva della fotografia d’autore. Dal 12 al 28 settembre SI FEST torna con il tema Geografie Visive: una riflessione su luoghi fisici e simbolici in tempi di crisi ambientali, conflitti e migrazioni, affidata a un nuovo comitato artistico — Manila Camarini, Francesca Fabiani, Jana Liskova, Mario Beltrambini — che intreccia editoria, istituzioni e progettazione culturale. 

“SI FEST – dichiara il comitato – è da oltre trent’anni un luogo di incontro, confronto e scoperta per chi vive la fotografia come strumento di conoscenza. Con questa edizione vogliamo riaffermare il ruolo del festival come osservatorio sul presente e spazio aperto al dialogo tra autori, curatori, istituzioni e pubblico. Abbiamo costruito un programma che intreccia rigore curatoriale, ricerca visiva e partecipazione, offrendo prospettive diverse per leggere il tempo che abitiamo. Un’edizione che crediamo necessaria, e che invitiamo a non perdere.” 

Numerose le mostre di questa trentaquattresima edizione, a tracciare un profilo articolato del contemporaneo. Hyperborea di Evgenia Arbugaeva (12–28 settembre) attraversa la Siberia artica tra reportage e fiaba; Where the World is Melting di Ragnar Axelsson (12–28 settembre) è un’elegia visiva su ghiacci e comunità artiche; Just in Case #2 di Taysir Batniji (12–28 settembre) costruisce un archivio della diaspora con gli oggetti della memoria. Lo sguardo si spinge al limite tra documento e immaginazione con Skagit Valley di Michael Christopher Brown (12–28 settembre), agricoltura “post-apocalittica” generata con intelligenza artificiale; Sehnsucht di Barbara Diener (12–28 settembre) indaga comunità e spiritualità tra Europa e Stati Uniti; Teren Zielony di Fabio Domenicali (12–28 settembre), Premio Portfolio Italia 2024, usa il paesaggio naturale come metafora identitaria. La crisi ecologica del Caspio emerge invece in The Caspian di Khashayar Javanmardi (12–28 settembre) mentre la dignità resistente dell’Afghanistan post-talebano in Staring into the Abyss di Hashem Shakeri (12–28 settembre). Tra riscatto e visibilità, Shine Heroes di Federico Estol (12–28 settembre), Premio Marco Pesaresi 2024, trasforma lustrascarpe di La Paz in supereroi del quotidiano. 

L’Italia contemporanea passa anche per boschi e archivi: Deepland di Roselena Ramistella (12–28 settembre) percorre i sentieri montani di Sicilia; How to Disappear di Aleks Ucaj (12–28 settembre), Premio Portfolio “Werther Colonna” 2024, intreccia autobiografia e memoria migrante. Debutta in un festival fotografico Lorenzo Urciullo (in arte Colapesce) con Doppia Uso Singola (12–28 settembre): dieci anni di scatti tra viaggi, stanze e oggetti dimenticati. 

Due collettive ampliano il racconto: Oltre la porta. 80 anni Cocif (12–28 settembre) mette in dialogo archivio e nuovi scatti firmati da Mario Cresci; Tagliata dall’acque la terra (12–28 settembre), alla Fototeca “Marco Pesaresi”, restituisce uno sguardo partecipato sull’alluvione in Romagna. Con i progetti scolastici Ambiente e Paesaggio e Guardare, Vedere, Percepire (12–28 settembre) — laboratorio The drawn photograph a cura di Jacopo Ricci, Jessica Neri, Mario Beltrambini — il festival conferma il lavoro educativo sul territorio. 

Il cuore popolare resta la piazza. Le letture portfolio in Piazza Borghesi (13–14 settembre) riuniscono oltre venti lettori tra fotografi, photo editor, curatori e galleristi; i lavori selezionati concorrono al Premio Portfolio “Werther Colonna”, annunciato la sera del 14 settembre. 

Il weekend inaugurale è ricco di appuntamenti legati alle esposizioni. Il 12 si comincia con la cerimonia di apertura in Piazza Borghesi, la presentazione di Oltre la porta e l’avvio di LiFE – Libri Fotografia Editoria. In serata, alla Villa La Rotonda, presentazione della mostra di Colapesce con accompagnamento musicale. Sabato 13 si continua con tra letture, visite con gli autori — Barbara Diener alla Vecchia Pescheria, Roselena Ramistella al Castello di Ribano con degustazione — e la presentazione del volume Viaggio in Italia con Guido Guidi e Adele Ghirri; in chiusura docufilm e concerto jazz all’aperto (13 settembre). Domenica nuove visite — tra cui Teren Zielony con Aleks Ucaj e Fabio Domenicali, Where the World is Melting a cura di Jana Liskova — incontro pubblico sulla mostra dell’alluvione alla Fototeca “Marco Pesaresi” e, in serata, la premiazione del Premio Marco Pesaresi e del Portfolio “Werther Colonna” (14 settembre). 

Il festival dialoga anche con la Riviera: a Rimini si inaugura Rimini proibita. Le parole di Pier Vittorio Tondelli nelle immagini di Marco Pesaresi (13 settembre, ore 18), a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova; a Bellaria Igea Marina la mostra Bellaria Igea Marina. Una storia di Marco Pesaresi, 50 scatti inediti in bianco e nero che ritraggono l’anima della città degli anni ’90.