- Data di pubblicazione
- 22/11/2024
- Ultima modifica
- 22/11/2024
Non solo musica: la mostra Rio Ari O racconta il Luca Carboni che non conosci
Dal 22 novembre al 9 febbraio al Museo della Musica
È uno dei protagonisti più amati della scena musicale italiana, il bolognese Luca Carboni, che quest’anno celebra i suoi 40 anni di carriera con Rio Ari O, una mostra che ci apre le porte del suo universo creativo. Oggetti, copertine di dischi, testi inediti, appunti e memorie, che a partire proprio da quel 1984 – anno dell’esordio discografico di Carboni discografico con l’album …Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film – vanno a comporre una sorta di dietro le quinte, dove block notes, disegni e quadri appaiono come un percorso parallelo, ma non disgiunto dai suoi successi musicali. Un mondo che potremo scoprire dal 22 novembre 2024 al 9 febbraio 2025 al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna. L’esposizione, è curata da Luca Beatrice e ideata da Elastica, in collaborazione con il Settore Musei Civici di Bologna, e presenta opere mai esposte prima.
Il percorso della mostra attraversa quattro sale e una wunderkammer di ingresso, con un allestimento che celebra la sinergia tra arte visiva e musica. Disegni, quadri, copertine di dischi, testi inediti e appunti offrono ai visitatori uno sguardo dietro le quinte della creatività di Carboni. Tra i pezzi esposti, la storica copertina dell’album Persone silenziose, realizzata nel 1989 su suggerimento del fotografo Luigi Ghirri, è un esempio di come la pittura e il collage abbiano influenzato il suo lavoro musicale.
Nella sala finale, un’esperienza immersiva combina sound design, inediti, audio di studio e videoclip in un’atmosfera pop che ripercorre la carriera dell’artista. Bologna stessa, con i suoi portici, le sue architetture e i suoi simboli, diventa protagonista nelle opere di Carboni, dove gli archi e i dettagli della città si trasformano in volti e visioni.
Dal 28 novembre 2024 inoltre, una serie di incontri pubblici affiancherà la mostra. Carboni dialogherà con ospiti d’eccezione come il regista Giorgio Diritti e il curatore Luca Beatrice. Gli incontri si terranno nella Sala Eventi del Museo con un biglietto d’ingresso dedicato. E ancora, a partire dall’8 gennaio 2025, il Portico del Pavaglione diventerà una “ghost track” della mostra: autoritratti dell’artista in formato gigante saranno esposti lungo gli archi, offrendo un’ulteriore dimensione del legame tra Carboni e la sua città.
La mostra è patrocinata dal Comune di Bologna e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna. “Con Rio Ari O, scopriamo un lato meno conosciuto di Luca Carboni,” ha dichiarato Irene Priolo, Presidente facente funzioni della Regione Emilia-Romagna. “Questi quadri confermano la sensibilità e il talento di un artista che ha saputo raccontare il territorio come pochi altri.”