La luce delle parole illumina Ravenna

Nelle vie di Ravenna (ma anche online) si possono vedere e ascoltare i più bei versi di Dante

22 Dicembre 2020

Quindici versi tratti dalla Divina Commedia, sei vie del centro storico e tutt’attorno l’atmosfera del Natale: dal 27 novembre 2020 al 6 gennaio 2021 le strade di Ravenna si illuminano di “beltà” grazie al progetto “La luce delle parole”, una lunga scia di installazioni luminose che propongono alla vista e al cuore dei passanti alcuni dei più emblematici versi del Sommo Poeta, molti dei quali proprio dedicati alla città in cui si spense nel 1321.

Realizzata nell’ambito delle celebrazioni dantesche, l’installazione traccia un sentiero brillante tra i portici e i palazzi della città, nelle vie Gordini, Diaz, Mazzini, Cavour, Corrado Ricci e Quattro Novembre: un vero e proprio omaggio visuale all’Alighieri, ma anche un messaggio di speranza affinché si possa tornare al più presto “a riveder le stelle” (Inferno XXXIV, 139).

Grazie a un sistema di QRCode posto alla base delle luminarie è anche possibile ascoltare sul proprio smartphone o tablet gli interi canti da cui gli endecasillabi luminosi sono stati tratti, disponibili anche online sotto forma di podcast:

Via Gordini
“puro e disposto a salire a le stelle” (Purgatorio XXXIII, 145)
> “Nel mezzo del cammin di nostra vita” (Inferno I, 1)
“Vergine Madre, figlia del tuo figlio” (Paradiso XXXIII, 1)

Via Diaz
“amor che nella mente mi ragiona” (Purgatorio II, 112)
“fatti non foste a viver come bruti” (Inferno XXVI, 119)
“la gloria di colui che tutto move” (Paradiso I, 1)

Via Corrado Ricci 
> “l’amor che move il sole e l’altre stelle” (Paradiso XXXIII, 145)
> “amor ch’a nullo amato amar perdona” (Inferno V, 103)
> “amore e maraviglia e dolce sguardo” (Paradiso XI, 77)

Via Mazzini
> “e quindi uscimmo a riveder le stelle” (Inferno XXXIV, 139)
> “la divina foresta spessa e viva” (Purgatorio XXVIII, 2)
> “per la pineta in su ‘l lito di Chiassi” (Purgatorio XXVIII, 20)

Via IV Novembre
> “Ravenna sta come stata è molt’anni” (Inferno XXVII, 40)
> “libertà va cercando, ch’è sì cara” (Purgatorio II, 112)
> “per correr miglior acque alza le vele” (Purgatorio I, 1)