Il Festival della Lentezza celebra il “filo rosso” che unisce storie, persone e memorie

Dal 6 all’8 giugno a Parma

27 Maggio 2025

Secondo un’antica leggenda giapponese, un filo rosso invisibile collega due persone destinate a incontrarsi. Il filo può allungarsi, annodarsi, ma non si spezza mai. È questo il simbolo scelto per l’edizione 2025 del Festival della Lentezza, che da venerdì 6 a domenica 8 giugno torna a Parma con un programma diffuso tra Borgo delle Colonne, Piazzale San Francesco, Casa della Musica e le vie del centro, per riscoprire ciò che ci lega davvero: il tempo, i luoghi, le relazioni. L’immagine del filo che unisce, con la sua delicatezza resistente, diventa la chiave per una riflessione condivisa su legami familiari, generazionali, sociali e ambientali, in una tre giorni che alterna incontri, laboratori, spettacoli, musica e presentazioni.

“Quest’anno il Festival della Lentezza sarà lo srotolarsi di un gomitolo unico di storie legate tra loro. C’è la storia collettiva negli 80 anni dalla liberazione, e le storie intime di chi per colpa della malattia ha smarrito la strada. C’è il legame tra generazioni diverse e il legame complicatissimo che abbiamo con la Natura. Più di 50 appuntamenti per una tre giorni all’insegna della leggerezza e del pensiero condiviso”, spiega il direttore artistico Marco Boschini. 

Ad aprire la manifestazione sarà Michele Serra, venerdì 6 giugno alle 18.00 in Piazzale San Francesco, con un incontro sul “Senso del limite”, in dialogo con Emma Nicolazzi Bonati. Sempre venerdì, alle 18.30 nel cortile d’onore della Casa della Musica, Sofia Pasotto e Federico Taddia discuteranno di crisi climatica, mentre la serata si dividerà tra due appuntamenti: la psicoterapeuta Stefania Andreoli con Il bandolo della matassa (21.30, piazzale San Francesco), e Fill Pill con Divulgazione Coatta Ambientale (21:30, via Colonne 28), un mix di comicità e divulgazione su ambiente e sostenibilità.

Sabato 7 giugno alle 14.30, sempre alla Casa della Musica, Espérance Hakuzwimana presenterà Tra i bianchi di scuola, mentre alle 16.00, in via Colonne 28, Simone Pieranni guiderà il pubblico in una riflessione sul futuro dell’Asia con 2100, Come sarà l’Asia, come saremo noi. Alle 17.30, nel cortile d’onore, Massimo Vitali offrirà un ritratto inedito di Gianni Rodari “oltre l’infanzia”. In serata, alle 21.30, spazio allo spettacolo Le ragazze salveranno il mondo, firmato e interpretato da Annalisa Corrado e Monica Morini. La giornata di domenica 8 giugno si aprirà con Gad Lerner, alle ore 12.00 nel cortile d’onore della Casa della Musica, per la presentazione del libro Gaza, e proseguirà alle 18.00 in Piazzale San Francesco con Antonio Scurati, che racconterà M. La fine e il principio, capitolo conclusivo della sua trilogia su Mussolini. Gran finale musicale alle 21.30 con il violoncellista Mario Brunello, in concerto nella suggestiva Chiesa di San Francesco del Prato. La sua partecipazione proseguirà da lunedì 9 a mercoledì 11 giugno con un trekking culturale, gastronomico e musicale sull’Appennino Parmense, a conferma della vocazione del festival a contaminare linguaggi e territori. Il coinvolgimento del quartiere resta uno dei tratti distintivi dell’iniziativa: in programma c’è anche un laboratorio creativo condotto dalla compagnia teatrale Anellodebole in collaborazione con Progetto Itàca e Università di Parma, che vede la partecipazione di studenti universitari, educatori e residenti.

Il Festival della Lentezza è organizzato da Turbolenta APS e Associazione Comuni Virtuosi, con il sostegno di Comune di Parma, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cariparma e Fondazione Caterina Dallara.