Esplorazioni fantastiche a teatro. Ecco il Mostrario di Yuval Avital

A Parma e Reggio Emilia tra il 18 novembre e l’11 dicembre

15 Novembre 2022

Sarà un viaggio unico alla scoperta dei nessi tra mondo umano e mondo animale, il Mostrario di Yuval Avital. Ultimo atto del Bestiario della Terra, imponente meta-opera commissionata all’artista multimediale e compositore come progetto dell’anno dal Reggio Parma Festival, che lo ha visto impegnato in un percorso a capitoli sulle possibilità e limiti dell’umano, l’evento si articola in tre parti, tre weekend, tra il 18 novembre e l’11 dicembre, tra Parma e Reggio Emilia, i cui principali teatri si trasformeranno completamente per ospitare un’esperienza estetica affascinante, onirica, visionaria, con performance, installazioni, sculture, sonorità e opere di grandi dimensioni.

Il Mostrario è infatti un’esplorazione fantastica, in continuo divenire, dei temi fondanti la relazione tra essere umano e animale, in cui i visitatori, muovendosi liberamente, possono immergersi scegliendo la propria strada. Lo studio della simbologia dei bestiari medievali ha portato infatti l’artista a creare una raccolta di diciotto scene-bestiali che rielaborano l’iconografia tradizionale in chiave contemporanea con figure antropomorfe, animali ed esseri ibridi tra umano e animale, che prendono vita come catapultati all’interno dei teatri da un mondo onirico.

Al Teatro Regio di Parma(dal 18 al 20 novembre) ad accogliere il pubblico saranno le Sirene, mitiche adescatrici che nel mostrario di Avital diventano vittime di adescamento per dare voce delle donne sfruttate dal traffico della prostituzione. Alla salamandra, anfibio che resiste al fuoco ed emblema di autocontrollo e purezza, è dedicato un lungometraggio girato a Salsomaggiore, sul cui stemma civico campeggia, con il coinvolgimento di numerosi cittadini. Nella discoteca degli Sciapodi, umanoidi con un solo piede ballano insieme ai visitatori in una silent disco mentre un pianoforte fa risuonare nell’aria una melodia composta da Avital. Flauti e vetri scintillanti creeranno la suggestione di un coro di uccelli che si unisce ad uno stormo di mostri alati in un incontro-scontro tra gli opposti, mentre sul palcoscenico dominerà il gigante Argos.

Al Teatro Due di Parma (dal 2 al 4 dicembre) lo spettatore potrà incontrare invece alcuni mostri mitici come Medusa o L’uomo nero, e conoscerne di nuovi, ad esempio addentrandosi nel Bosco di Cernunnos, dio celtico della fertilità maschile. Nello spazio metafisico di un bosco di alti alberi, il grande dio cervo dal volto umano produrrà il suo canto, agito dal celebre baritono Nicholas Isherwood e da Toni Candeloro, étoile protagonista della danza internazionale. Una classe di diavoletti, realizzati e interpretati dai burattini e dai burattinai della Fondazione Famiglia Sarzi, mostrerà i perfidi meccanismi del bullismo nei confronti di un inerme capro espiatorio. È uno stralunato clown ebreo, l’attore Ivan Zerbinati, a raccontare le origini del Golem, conducendo, insieme a musicisti e danzatori, la performance che a partire dal gigante d’argilla, plasmato per proteggere il popolo ebraico, instilla nuovamente la domanda che domina tutto il percorso: chi è il mostro?

Le sette scene al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (10 e 11 dicembre), infine, abiteranno spazi alquanto inconsueti, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco. Fra le scene dal vivo, Il campo delle Mandragole vede la partecipazione delle soprano Monica Benvenuti e Silvia Pepe. La Città dei Peluche, con otto danzatori dell’Agorà della Michele Merola Contemporary Dance Company come luogo di un’inquietante ambiguità, sotto l’apparenza tenera dei pupazzi. La stessa compagnia è nell’installazione icono-sonora La sala della Vipera e dei Vermi giganti, vertiginosa come un pozzo che piomba da altitudini a fondi abissi.