- Data di pubblicazione
- 01/02/2024
- Ultima modifica
- 01/02/2024
Energie creative under 25 cercasi. Cristina Muti lancia una Chiamata alle Arti ai giovani di tutta Italia
Iscrizioni fino al 30 aprile
Poesia, rap, trap, video, street art, ma anche mosaico e composizione musicale: ogni linguaggio e forma d’arte, dai più classici ai più sperimentali, sono benvenuti nella Chiamata alle arti che Cristina Mazzavillani Muti ha appena lanciato ai giovani e giovanissimi under 25. Un progetto che si coronerà con quattro giornate al Museo Classis, dal 17 al 20 giugno, nell’ambito del Ravenna Festival 2024. Non è la prima volta che la Presidente del festival ravennate rivolge tutta la sua attenzione alle giovani generazioni, e non solo con i primi laboratori di opera lirica di trent’anni fa. Già tra il 2017 e il 2019, infatti, si era messa alla ricerca delle energie creative della Romagna, aprendo le porte del Teatro Alighieri a giovanissimi del territorio dagli 8 ai 18 anni, invitati a partecipare ad audizioni senza limiti di genere o temi. Quest’anno la Chiamata alle arti, estesa a tutta l’Italia e a creativi/e fino ai 25 anni, è un più ampio “censimento” di quanto le nuove generazioni hanno da offrire (e da dire). Giovani sono d’altronde anche il violoncellista, Michele Marco Rossi, e l’oboista, Anna Leonardi, ai quali è stata affidata la direzione artistica di questa Chiamata.
“Stanca ed affranta nel vedere come certe forme d’arte spontanee, nate dalle nuove energie creative dei ragazzi di oggi, possano essere usurpate e violentate nell’odierna Babele comunicativa, mi metto alla ricerca di quel fertile mondo giovanile che già ho incontrato con stupendi risultati qualche anno fa, all’interno del nostro bel Teatro Alighieri – spiega Muti – E lo faccio, anzi lo facciamo, perché questa volta il gruppo di lavoro è nutrito e il programma particolarmente denso ed ambizioso, per dimostrare che potenti forme espressive contemporanee come il rap e la trap, la video art, la fotografia digitale, la composizione musicale elettronica e non, la street art coi suoi graffiti, ma anche il ‘nostro’ mosaico e tutto il resto che interessi i nostri giovani possano essere forme d’arte pure, autentiche, liberatorie e sublimi. Ignorare o, peggio, lasciare questo mondo creativo nelle mani sbagliate senza indagarne la bellezza e la profondità, l’urgenza e la necessità, sarebbe un peccato imperdonabile! Questa nostra chiamata alle arti è rivolta a tutti i nostri meravigliosi giovani, e soprattutto a quanti non sono riusciti sino ad oggi – e temo siano la maggioranza – a trovare ascolto, visibilità, ad affermare la propria presenza nel mondo. Noi siamo convinti che attraverso la creatività e la comunione delle belle antiche e nuove arti si possa incrementare il senso di fraternità, di uguaglianza tra i giovani. Questo progetto è stato accolto con entusiasmo da Francesca Masi, direttrice della fabbrica museale di Classis, e assieme a lei vorremmo che quel grande prato che le si stende davanti possa diventare la sede di un grande campus, una sorta di novella Woodstock ravennate, con quella avveniristica onda lapislazzulo a salire verso la fabbrica dello zucchero – come una Stairway to Heaven, una scala verso il cielo – e all’interno di essa un polo-laboratorio delle arti aperto a tutti.”
Attraverso cinque sezioni, la Chiamata raccoglierà opere inedite, destinando le migliori ad essere esposte o eseguite negli spazi di Classis, e offrirà l’occasione di nuovi momenti creativi nel Museo, dando così vita a un ricco programma di appuntamenti, inclusi concerti e performance. La sezione fotografia ha per tema il rapporto tra comunità umane e il Mediterraneo, crocevia di culture e religioni differenti ma anche teatro di tragedie e conflitti, mentre la categoria video raccoglierà lavori ispirati a due brani per violoncello solo, Kottos (1977) di Iannis Xenakis e Obstinate (2022) di Georges Aperghis. La sezione poesia, rap e trap si propone di esplorare il terreno comune fra queste arti, mentre attorno al tema Invocazione, legato a Sette parole della compositrice Sofia Gubaidulina, si raccoglieranno lavori che spaziano da composizioni musicali a testi, da opere visive a qualsiasi altro linguaggio. La sezione arti visive si distingue infine per l’assenza di selezione: tutti i partecipanti sono invitati a prendere parte a Another Bach in the Wall, un momento di creazione collettiva, a cui si unirà anche il pubblico, sulle note di Johann Sebastian Bach.
Giovani artisti e artiste possono iscriversi, secondo le modalità indicate per ogni sezione, fino al 30 aprile, inviando domanda e materiali a chiamataallearti2024@ravennafestival.org .