- Data di pubblicazione
- 17/05/2022
- Ultima modifica
- 17/05/2022
Discorsi in Agorà. Un progetto speciale di Nicola Borghesi
Dal 20 al 30 maggio nei Comuni dell’Unione Reno Galliera
C’è un colpo di coda inatteso nella sesta edizione di Agorà. Dal 20 al 30 maggio la stagione diffusa promossa dall’Unione Reno Galliera si anima con un progetto speciale curato dal regista, drammaturgo e attore Nicola Borghesi, che peraltro abbiamo già conosciuto in veste di curatore e direttore artistico per il fortunato Festival 20 30 che ha co-fondato a Bologna nel 2014. Otto i comuni coinvolti – Argelato, Bentivoglio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale – dove andranno in scena dieci giornate di Discorsi, così s’intitola il progetto, pensati per festeggiare lo stare insieme attorno al teatro e grazie al teatro, con spettacoli, brindisi e feste.
“Ciò che più manca in questo periodo – spiega Borghesi – forse, è celebrare. La vicinanza, il contatto, certamente, ma soprattutto quello strano momento in cui ci si ferma, ci si avvicina e ci si dice: eccoci, vedete?, siamo qui, siamo vivi. Chi di noi non frequenta funzioni religiose è spesso orfano di momenti in cui guardarsi in faccia tra sconosciuti, riconoscendosi. Il cuore delle celebrazioni, spesso, è un discorso. Tenere i discorsi, ai matrimoni, ai funerali, ai compleanni, alle feste, alle celebrazioni, è una cosa che sta pian piano scomparendo, insieme ad altre che sarebbe bene non scomparissero, perché servono. Perché è in quei momenti lì, in cui ci si ferma a ricordare, a celebrare, ad ascoltare, a capire, che le solitudini diventano collettive, che le percezioni solitarie si fanno discorso pubblico e ci si accorge, ancora una volta, che non si è soli”.
Si parte il 20 maggio con Un discorso sul teatro-studio, incontro tra Stefano Randisi, Enzo Vetrano e lo stesso Borghesi in cui la storica coppia teatrale e il regista trentacinquenne provano a raccontare per la prima volta il mistero di un incontro fertile tra due mondi, anche generazionali, lontani ma in qualche modo somiglianti (Teatro Alice Zeppilli, Pieve di Cento). Sabato 21 si prosegue con Parole Imbrogliate, lezione-spettacolo su Eduardo De Filippo a cura di Massimiliano Civica, che racconta aneddoti, storie, detti memorabili e vita del grande maestro napoletano (Biblioteca Mario Luzi, San Pietro in Casale). Il 27 maggio la Compagnia Fettarappa Sandri/Guerrieri è ospite con Apocalisse tascabile, spettacolo pluripremiato che con stravaganza teologica tratta della fine del mondo vista da svariate prospettive, tra le quali preponderante è quella di due giovani “scartati”, liquidati e messi all’angolo perché inutili (Teatro Biagi D’Antona, Castel Maggiore). Il 28 maggio si potrà invece assistere a Best Regards di e con Marco D’Agostin, omaggio divertente e appassionato al coreografo britannico Nigel Charnock da parte di uno dei più acuti e innovativi coreografi contemporanei (Teatro A. Zeppilli, Pieve di Cento, nell’ambito di E’ Bal).
Immancabili, naturalmente, ampi spazi ai discorsi e ai dibattiti. Le domeniche del 22, 23 e 30 maggio sono infatti dedicate alle tavole rotonde ospitate nelle sezioni Tenere banco e Che cosa racconteremo, che approfondiscono temi di volta in volta diversi. Tenere banco, a cura di Borghesi, è soprattutto un modo per stare insieme, una festa fatta da un gruppo di artisti per non dimenticarsi che si è vivi e che ogni tanto occorre celebrarlo. Ospiti del primo appuntamento (22 maggio) sono: Paola Aiello, Nicola Borghesi e Paolo Nori, mentre il 29 si sta in compagnia di Chiara Bersani, Vittorio Continelli e Lodo Guenzi. Che cosa racconteremo, a cura del critico e studioso Lorenzo Donati, è un percorso nato nel 2021 in occasione del Festival Epica e che ora prosegue la sua traiettoria con la medesima convinzione, legata all’urgenza di allargare i perimetri di discussione collettivi. Domenica 22 tema dell’incontro è l’opera d’arte al tempo della mutazione delle relazioni; con Nicola Borghesi, Marco D’Agostin, Roberto Magnani e Matilde Vigna, moderati da Gerardo Guccini, si indaga su come le tracce dei tempi che stiamo vivendo si stanno depositando nel fare artistico. Domenica 29, invece, con Flavia Armenzoni, Alessandra Belledi (Associazione Micro Macro), Tamara Balducci (festival Le città visibili), Michele Di Giacomo (Fu.Me festival), Federica Rocchi (Festival Periferico) e Vincenzo Picone (I giorni dell’alambicco), moderati da Rodolfo Sacchettini, si esplorano le forme della direzione artistica. Lunedì 30 ci si sposta a Bologna per un incontro con Virgilio Sieni, Lorenzo Balbi (Mambo) e Massimo Carosi (Danza Urbana) su tema della creazione artistica e i suoi processi, fra partecipazione e domande della città. Modera Rossella Mazzaglia.