Dante Bini, architetto dell’aria, insignito del Premio Emilia Romagna Cultura

11 Gennaio 2024

La sua opera più iconica in Italia è la Cupola costruita nel 1970 come residenza estiva per Monica Vitti e Michelangelo Antonioni in Costa Smeralda, un edificio sorprendente che si integra perfettamente nelle rocce dell’ambiente circostante, “una delle più significative espressioni dell’architettura residenziale degli ultimi cento anno” secondo Rem Koolhaas, curatore della Biennale di Architettura di Venezia del 2014.
Ma di cupole realizzate secondo il sistema Binishell, cioè sfruttando la pressione dell’aria, e di altre opere architettoniche realizzate secondo tecniche costruttive assolutamente innovative, l’archistar Dante Bini ne ha costruite migliaia in tutto il mondo (solo le cupole sono oltre 1500), dall’Australia al Giappone, fino a progettare un’opera utopica, un’enorme piramide autosufficiente sulla baia di Tokyo necessaria a soddisfare la pressante esigenza di spazio della città e che, se mai venisse realizzata, sarebbe l’opera più grande mai costruita dall’uomo sulla terra, una piramide di cinque volte più alta di quella di Giza.

Dante Bini festeggia il suo 92° compleanno.

D’altronde il suo libro Building with Air si apre con una citazione di George Bernard Shaw che dice “Alcuni uomini vedono le cose come sono e si chiedono: perché? Io sogno cose che non sono mai esistite e mi chiedo: perché no?”. Una citazione che suggerisce appieno la concezione visionaria dell’architetto modenese.

Proprio per i risultati straordinari conseguiti nella ricerca architettonica e nello sviluppo di tecniche costruttive innovative, l’architetto, modenese di origine (è nato a Castefranco Emilia nel 1932), a cui solo qualche mese fa alla Sapienza di Roma è stato conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Architettura e costruzione, è stato appena insignito del Premio Emilia-Romagna Cultura, un nuovo riconoscimento attribuito dalla Giunta Regionale da assegnare annualmente a una donna e a un uomo che si siano particolarmente distinti in ambito culturale, scelti tra le persone in vita che siano nate e/o residenti, vivano o dato lustro alla regione nel corso della loro vita. “La cultura e il patrimonio culturale sono arricchiti dal lavoro, dal genio creativo e dai talenti di tanti uomini e donne ed è interesse della Regione Emilia-Romagna e della collettività riconoscere e attribuire il giusto riconoscimento a chi si sia distinto in modo speciale per l’apporto individuale alla crescita e alla definizione delle identità culturali del territorio” ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori. E di contributi alla cultura e alla tecnica Bini, residente in California dall’inizio degli anni Ottanta, ne ha dati moltissimi fin dai primi passi mossi nel mondo dell’architettura. Dopo la laurea in Architettura all’Università di Firenze nel 1962 si è subito rivelato precursore di tecniche costruttive innovative, inserendosi a pieno titolo nei movimenti d’avanguardia italiani come Archizoom e Architettura Radicale e nelle ricerche portate avanti dal gruppo di architetti di Arcosanti in Arizona.

La sua ricerca spazia in differenti settori dell’architettura: dalle case di abitazione popolare alla progettazione di case temporanee per il sopraggiungere di calamità naturali, dagli edifici specialistici fino alla forma urbana, arrivando a prototipi di abitazione per stazioni satellitari. Questa sua versatilità lo porta a viaggiare in diversi continenti, dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica all’Australia. Alla visionarietà e sperimentazione Dante Bini coniuga un pragmatismo “emiliano”, sviluppando più di un centinaio di brevetti sull’automazione di cantiere. Fra questi, hanno assunto fama mondiale le già citate Binishell (1969), semicupole realizzate sfruttando l’aria, di cui esistono più di 1500 esemplari in ben ventitré paesi nel mondo, compresa la celebre cupola sarda. Motivo dominante della sua ricerca progettuale è un nuovo concetto di ecologia dell’abitare, molto vicino al concetto di arcologia sviluppato da Paolo Soleri, ovvero la capacità di tenere insieme l’architettura e l’ecologia, per una prospettiva urbana completa e sostenibile.

Il Premio sarà consegnato dal Presidente della Regione Stefano Bonaccini in occasione di una cerimonia pubblica nel prossimo febbraio.

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Dante Bini, un ritratto by Nicolò Bini