- Data di pubblicazione
- 11/09/2020
- Ultima modifica
- 11/09/2020
C'era una volta e ancora c'è... il Festival della Fiaba
Ritorna a Modena, dall'11 al 13 settembre, l'appuntamento riservato agli adulti che vogliono capire meglio il significato profondo delle favole
Narrazioni di fiabe e miti della tradizione, spettacoli, performance, oltre a conferenze, esposizioni, concerti e momenti dedicati al gusto e altro ancora: sono tanti gli appuntamenti del “Festival della Fiaba“, che ritorna a Modena da venerdì 11 a domenica 13 settembre, negli spazi del circolo culturale “Filatoio” (in via de’ Bonomini 61/63) e in vari luoghi del Quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari, vicino al centro storico.
Tema della settima edizione è la Baba Jaga, ovvero la “Grande Madre”, declinata e indagata da scrittori, professori e pensatori in diversi aspetti e sfumature, in particolare nell’ambito di un ciclo di conferenze dedicate, che si svolgeranno a ingresso gratuito ogni sera presso lo spazio ProgettoLavoratorio, nel rispetto delle normative vigenti.
Anche quest’anno le fiabe di una volta saranno le protagoniste assolute del festival a loro dedicato. Narrate in voce semplice dal gruppo narratori 2020 in vari luoghi della manifestazione ogni ora e mezza circa – per una capienza che varierà a seconda degli spazi per mantenere la distanza nel rispetto delle norme anti Covid – saranno quelle della tradizione tedesca, norvegese e russa. Vassilissa la Bella, per esempio – fiaba di riferimento dell’edizione 2020 – sarà narrata tre volte ogni sera.
L’obiettivo è ricreare quello che un tempo veniva definito “focolare”, celebrando il rito della narrazione e predisponendo i suoi visitatori a uno stato di ascolto, perché le fiabe mettono in scena da sempre la stessa storia: l’identificazione del sé. Ogni volta che una fiaba della tradizione viene raccontata, qualcosa di prezioso viene condiviso e compreso da tutti in un’epifania personale e collettiva.
Il “Festival della Fiaba” è patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Modena e dall’Università di Bologna – Dipartimento di scienze dell’educazione.