- Data di pubblicazione
- 14/02/2025
- Ultima modifica
- 17/02/2025
È arrivato Carnevale!
Carnevale è arrivato! Con il suo inconfondibile profumo di sfrappole e castagnole, con la sua dimensione ludica e liberatoria. Coriandoli, stelle filanti, maschere e carri spettacolari stanno già riempiendo le nostre città che vantano una ricca tradizione di carnevali storici. E in Emilia-Romagna questa festa è una cosa seria: la Regione ha infatti varato una legge che tutela questa tradizione e ha istituito un Albo dei Carnevali storici per valorizzare eventi che raccontano la storia e la cultura del territorio. Attualmente, ne fanno parte diciotto Carnevali. Scoprite con noi tutte le informazioni per parteciparvi e… buon divertimento!
Il Carnevale di Pieve di Cento
Il Carnevale della Pieve di Cento, in dialetto locale Carnevel d’la Piv, è la festa di Barbaspein, la maschera simbolo del Carnevale pievese, ispirata a un personaggio realmente esistito. Per risalire alla sua identità, bisogna tornare indietro fino alla metà dell’Ottocento, periodo in cui visse un mendicante noto proprio come Barbaspein, amante del buon vino e della buona cucina, nonché membro della società che organizzò i primi Carnevali della città. Oggi, Barbaspein continua a essere il protagonista dei festeggiamenti, accompagnando i carri allegorici che sfilano per le strade e animano la città con colori e allegria.
Date: 2-9-16 febbraio IL PROGRAMMA
Carnevale di Cento
Il Carnevale di Cento, gemellato con quello di Rio de Janeiro, è candidato a diventare Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO. Si tratta di uno dei carnevali più antichi d’Europa, le cui origini risalgono al XVI secolo. Un’ulteriore conferma della sua storicità proviene da un’opera del 1615 del celebre pittore centese Guercino, che affrescò Casa Pannini con scene di festeggiamenti, sfilate e danze per le vie della città. Oggi, Cento vanta una solida tradizione nell’arte della cartapesta, portata avanti da cinque associazioni carnevalesche che realizzano spettacolari carri allegorici di grandi dimensioni. Il programma del Carnevale include, oltre alla sfilata, la premiazione del carro più imponente, accompagnata da balli, concerti ed eventi di vario genere. A scandire l’inizio e la conclusione della festa è Tasi, la maschera simbolo del Carnevale centese, riconoscibile per il suo cilindro e la volpe bianca. La celebrazione si chiude con il suggestivo rito del Testamento e Rogo di Tasi, durante il quale la maschera viene bruciata nel Piazzale della Rocca.
Date: 16-23 febbraio | 2-9-16 marzo IL PROGRAMMA
Il Carnevale di Castelnovo di Sotto
A Castelnovo di Sotto il Carnevale ha il volto di “Castlein“, la maschera tipica che sfila per le strade della cittadina reggiana. Con i suoi pantaloni ascellari, gli scarponi e il berretto calato in testa, Castlein è il simbolo di un Carnevale le cui origini risalgono al 1885, ma non ne è l’unico protagonista. Ci sarà anche la tradizionale sfilata di carri allegorici e giocolieri, clowns, truccabimbi, artisti di stradaanimeranno vie e viuzze. Non mancate una visita al Museo della Maschera del Carnevale che conserva ben 222 maschere artigianali.
Date: 16 e 23 febbraio – 2 e 9 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di San Giovanni in Persiceto
Il Carnevale Storico di San Giovanni in Persiceto è tra i più antichi dell’Emilia-Romagna e ha recentemente avanzato la sua candidatura per essere riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dall’UNESCO. Questa festa è un’esplosione di colori e carri allegorici, animata dall’irriverente e arguta maschera locale: Bertoldo, un contadino rozzo ma intelligente, nato dalla fantasia di Giulio Cesare Croce nel XVII secolo. La manifestazione affonda le sue radici nel 1874, anno in cui venne fondata la Società Bertoldo, la prima delle numerose società che ancora oggi si sfidano nella parata per conquistare il prestigioso Gonfalone bianco. Ciò che rende davvero unico questo Carnevale è lo “Spéll” (o spillo), il momento clou che si svolge la prima domenica in Piazza del Popolo: qui, davanti agli occhi della giuria e del pubblico, il carro si trasforma svelando il significato dell’allegoria che ne ha ispirato la costruzione.
Date: 22 e 23 febbraio | 2 e 3 marzo IL PROGRAMMA
Il Carnevale di San Pietro in Casale
Il Carnevale di San Pietro in Casale (Bologna) è ispirato a un personaggio davvero esistito dal curioso nome di Sandròn Spaviròn, che nel corso del tempo è divenuto la maschera ufficiale della manifestazione. Come accade per il Carnevale di Cento, anche a San Pietro in Casale il Carnevale si conclude con la lettura del testamento e il rogo della maschera, uno spettacolo molto suggestivo che corona le allegre giornate di festa e i loro balli, sfilate e altri eventi dedicati alle famiglie.
Date: 15-23 febbraio e 2 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di Bazzano
Protagonista del Carnevale di Bazzano (Valsamoggia) è “Barbazecch”, storica maschera vestita di abiti eleganti e parrucca bianca. Insieme alla consorte, durante la festa Barbazecch sfila su un’auto per le strade della città prima di raggiungere la piazza principale, dove declama la tradizionale zirudela. Nato nel 1870 per divertire la cittadinanza e raccogliere fondi a favore dei bisognosi, oggi il Carnevale di Bazzano unisce le forze con il “Carnevale dei bambini” per offrire uno spettacolo adatto a grandi e piccini. Oltre alla sfilata dei carri ci sono il trenino delle mascherine, concerti, cibo e una pesca di beneficenza.
Date: 23 febbraio e 2 marzo IL PROGRAMMA
La Zobia a Fiorenzuola d’Arda
A Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) la festa di Carnevale prende il nome di Zobia, una tradizione che si ripete per le strade del centro storico ogni anno, sin dal Medioevo. Il Carnevale storico deve la sua unicità ai cortei di personaggi e attori che, rigorosamente senza maschera, attraversano la città con rappresentazioni coinvolgenti, spesso in dialetto. La sfilata dei carri artigianali si conclude con l’immancabile premiazione e una festa in musica.
Date: 1 e 2 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di Pianoro
A Pianoro il Carnevale è sinonimo di cartapesta. In questa cittadina del bolognese la creazione dei carri allegorici è diventata a tutti gli effetti una forma d’arte, tramandata nelle scuole e rinnovata ogni anno in occasione della festa più colorata di tutte. Molta attenzione viene posta anche alla realizzazione delle maschere, ispirate a personaggi storici. Nelle giornate di Carnevale non può mancare la sfilata dei carri accompagnata da musica e spettacoli.
Date: 2 marzo IL PROGRAMMA
Il Carnevale dei Fantaveicoli di Imola
Riciclo e creatività: sono questi gli ingredienti chiave del Carnevale di Imola, meglio conosciuto come il Carnevale dei Fantaveicoli. A sfilare sotto gli occhi divertiti del pubblico non sono infatti i tradizionali carri di cartapesta, bensì costruzioni realizzate con materiali di recupero (legno, plastica, cartone e così via) e movimentate in maniera del tutto ecologica (a mano, a pedali, a elica ecc.). Oltre alla sfilata e alla premiazione dei Fantaveicoli il Carnevale imolese prevede la parata dei gruppi mascherati e un concorso dedicato ai più piccoli e alle loro biciclette, anch’esse “travestite” a tema.
Date: 28 febbraio e 2-3 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di Civitella di Romagna
Dal 1962 si svolge tra le città di Forlì e Cesena. Il Carnevale storico di Civitella di Romagna è organizzato dall’Associazione Carnevale civitellese nel mese di febbraio, con sfilate di gruppi mascherati e spettacoli itineranti. Nel corso degli anni è cresciuta sempre più l’attenzione per le creazioni in cartapesta, il materiale utilizzato più di frequente per la realizzazione dei carri allegorici.
Date: 2 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di Borgo Tossignano
A Borgo Tossignano (Bologna) i consueti festeggiamenti carnevaleschi si uniscono alla buona cucina. Durante il “Martedì Grasso” vengono organizzate ben due sagre gastronomiche in memoria di un evento storico risalente al Seicento. Le odierne Sagra dei Maccheroni e la Festa della Polenta ricordano infatti l’epoca in cui il Marchese Leonardo di Sermoneta fece distribuire alla cittadinanza un piatto di polenta per celebrare l’ultimo giorno di Carnevale.
Date: 4 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di San Grugnone a Conselice
Fondata nel 1919, la manifestazione deve il suo nome a un aneddoto dalle origini antiche: il giorno dedicato a San Grugnone (“e’ dè d’ Sén Grugnõn”) sarebbe il Mercoledì delle ceneri ovvero il primo giorno di Quaresima, che segna la fine del Carnevale. Un giorno che veniva accolto dunque con una smorfia di tristezza – un grugno appunto – per via delle privazioni che portava con sé. Il fantoccio di San Grugnone viene trasportato per le vie del paese insieme agli immancabili carri allegorici.
Date: 5 e 16 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di Forlimpopoli
La storia del Carnevale di Forlimpopoli – anche in questo caso un evento che si tiene a Quaresima iniziata – affonda le radici nella civiltà contadina. Lo storico nome “Fiera della Segavecchia”, apparso per la prima volta nel 1914, si deve a una leggenda piuttosto cruenta: la “vecchia” sarebbe in realtà una giovane donna incinta, segata a metà per aver mangiato della carne, in particolare un salsicciotto crudo, e sfidato così le regole della Quaresima. Per non farsi riconoscere lungo la strada del patibolo, si sarebbe travestita da anziana.
Date: 22-30 marzo IL PROGRAMMA
Il Carnevale delle Contrade di San Cesario sul Panaro
Sfilate in maschera, spettacoli teatrali, tanti giochi per i bimbi ma anche musica e buon cibo. Tutto questo è il Carnevale delle Contrade di San Cesario sul Panaro, a pochi chilometri da Modena. Quella di San Cesario è una festa piuttosto recente rispetto ad altri Carnevali storici della regione (la prima edizione è del 1983), ma non per questo meno partecipata: adulti e bambini – rigorosamente in maschera – si danno appuntamento ogni anno in pieno centro storico per assistere al ricco calendario di eventi.
Date: 27-30 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale della Segavecchia a Cotignola
Come il Carnevale di Casola Valsenio, anche quello di Cotignola rappresenta un intermezzo ludico e gioioso durante il periodo della Quaresima. La tradizione vuole che nel 1451 il Duca di Milano Francesco I, figlio di Muzio Attendolo Sforza di Cotignola, fosse sopravvissuto a un maleficio lanciato da una vecchia signora, poi punita con il rogo. Per celebrare il lieto evento il Duca permise ai suoi sudditi di fare uno strappo alla regola e festeggiare il Carnevale in piena Quaresima. Al termine delle giornate di festa, dopo la sfilata dei carri allegorici, il pubblico si raduna in piazza per il rogo di un grande pupazzo di cartapesta raffigurante proprio la “Vecchia”.
Date: 30 marzo IL PROGRAMMA
Carnevale di San Lazzaro in Borgo a Faenza
La storia del Carnevale di San Lazzaro in Borgo, che si tiene nel Borgo Durbecco di Faenza, ha radici molto antiche. Si narra infatti che due settimane prima di Pasqua gli abitanti del borgo portassero in dono tortelli e saba ai malati del Lazzaretto, situato nei pressi della chiesa di San Lazzaro, per allietare le loro giornate. Il tortello dolce con la saba rimane ancora oggi il simbolo della festa faentina, che prevede un ricco programma di eventi tra cui la sfilata dei carri e dei gruppi in maschera, concerti, mostre, passeggiate ed altre attività culturali.
Date: 6 aprile IL PROGRAMMA
Carnevale di Gambettola
Il Carnevale di Gambettola (FC) ha origine nel 1886. In quest’angolo di Romagna i festeggiamenti si tengono il lunedì dell’Angelo e la domenica successiva, e ruotano attorno alle sfilate di carri allegorici, accompagnate da musica, danze e dal lancio di dolciumi per i più piccoli. Nelle giornate di Carnevale la cittadina si veste a festa con stampe romagnole a tema, maschere di cartapesta appese alle case e bandiere carnevalesche. A proposito di cartapesta, dal 2009 a Gambettola esistono una bottega e una scuola dedicate a questo materiale così prezioso per i festeggiamenti carnevaleschi.
Date: 21- 26 aprile IL PROGRAMMA
Carnevale di Casola Valsenio
Il Carnevale di Casola Valsenio è l’unico a definirsi “serio”. I motivi sono due: da un lato, il periodo in cui si svolge non è quello che precede la Quaresima, come vorrebbe la tradizione, bensì la primavera. Il Carnevale casolano nasce nel lontano 1891 come Festa della Mezzaquaresima, una giornata in cui si metteva da parte il rigore pre-pasquale per dare sfogo a travestimenti, balli e giochi di ogni tipo. Anche i carri allegorici che sfilano durante la Festa di Primavera – realizzati solitamente in legno e gesso – traggono spunto da tematiche legate alla storia, alla politica e all’attualità piuttosto che alla satira e goliardia carnevalesche.
Date: 25 aprile e 3 maggio IL PROGRAMMA