Capitale italiana della cultura 2026. Rimini in festa per la candidatura con tutta la Romagna

22 Settembre 2023

Il percorso di Rimini Capitale italiana della Cultura 2026 si avvia verso il momento simbolicamente più importante: è pronto infatti il dossier di candidatura per l’invio al Ministero, invio che sarà celebrato con una grande festa nel cuore del centro storico per sottolineare l’importante lavoro di confronto, progettazione, visione che la città sta compiendo.  

Ma si tratta di un  cammino che Rimini ha deciso di non fare da sola. Il percorso di candidatura è diventato infatti l’occasione per accogliere nel progetto anche il forte desiderio di rinascita della Romagna ferita dall’alluvione.“Un territorio che non solo non vuole arrendersi, ma anzi riprogetta il suo domani sul valore della sostenibilità, dell’arte, di una storia comune tra le nostre popolazioni”: è questo un passaggio del “manifesto” firmato dai comuni di Ravenna, Cesena, Forlì, Faenza, Lugo con i quali si condivide l’idea sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna di fare della candidatura riminese, la candidatura di Rimini e la Romagna a capitale italiana della cultura. Un progetto appoggiato anche dalla città di Carpi, che poche settimane fa rinunciato alla sua candidatura per sostenere quella di Rimini.  

Ci saranno quindi anche i rappresentanti dei Comuni di Ravenna, Forlì, Cesena, Faenza, Lugo, oltre all’assessore alla cultura della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori, al momento ufficiale di invio del dossier, in programma mercoledì 27 settembre al Teatro Galli a partire dalle 18. Interverranno il sindaco Jamil Sadegholvaad, le direttrici artistiche della candidatura Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, il coordinatore della candidatura Paolo Verri. Agli interventi istituzionaliseguirà la musica per una festa nel segno di Romagna nostra.

“La festa del 27 settembre va intesa non come un evento spot, ma come la volontà di riconoscere lo sforzo compiuto in questo ultimo anno che ci ha visti impegnati sulla candidatura – sottolinea il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad – Un percorso amministrativo e di progettazione durante il quale sono stati piantati alcuni importanti semi che devono diventare fiori e frutti di qui in avanti. Il primo è il confronto importante con le sue componenti culturali, che vogliamo diventi sempre più strutturale. I dubbi e  la dialettica non sono mancati, negli ultimi mesi come negli ultimi anni ma quello che adesso deve essere valorizzato è la volontà di un cammino insieme per pensare al futuro. Il secondo è l’adesione alla candidatura prima dei Comuni della provincia di Rimini e poi di quelli delle principali città della Romagna: non è un risultato politico, ma la dimostrazione di come la cultura possa essere fattore aggregante, più forte delle tentazioni campanilistiche. Oggi questa volontà di fare sistema non è solo una pratica virtuosa, già avviata con Romagna Next, ma diventa un simbolo di speranza per la Romagna, che nonostante un presente e un futuro molto complessi non rinuncia a immaginare il suo futuro. Come è ben espresso nella chiusura del “manifesto” sottoscritto da Ravenna, Forlì, Cesena, Faenza e Lugo ‘nella candidatura di Rimini e la Romagna a Capitale Italiana della Cultura 2026, la Regione e la Romagna intravedono lo spirito di una rinascita che non sarà solo per l’oggi ma soprattutto per il domani. Di questi luoghi e dell’Italia intera”. 

A raccontare “Romagna nostra” sarà anche un video, proiettato al termine della cerimonia al Galli, costruito attorno ad alcuni elementi identitari: Secondo Casadei, il liscio, le piazze, le eccellenze culturali. E ad accompagnare le immagini immancabile è “Romagna Mia” nella versione di Federico Mecozzi al vìolino, con Anselmo Pelliccioni al violoncello, Massimo Marches al mandolino, Stefano Zambardino alla fisarmonica, Tommy Graziani alle percussioni.

 

Il programma

Sarà una vera e propria maratona musicale – dalle 19.30 a mezzanotte – con artisti riminesi e romagnoli, in rappresentanza delle cinque città che hanno sottoscritto il manifesto. Sul palco allestito nella piazza dei Sogni dalle 19.30 alle 21.30 il Quartetto EOS, con Massimo Marches e Stefano Zambardino, accompagnerà le esibizioni di Filippo Malatesta, Cristina Di Pietro, Sergio Casabianca, Andrea Amati, Francesca Romana Perrotta, Lorenzo Semprini e altri in un omaggio alla canzone d’autore italiana. In contemporanea poco lontano, sul palco Arena Francesca da Rimini  band e cantautori dalla Romagna: Gianluca Lo Presti, Dates, Fratelli e Margherita, Francesco Pisaneschi feat. Astray, Marco Vorabbi e le dovute precauzioni, Luca Fol, Daniele Maggioli, Antonio Ramberti & Alfredo Nuti dal Portone. A seguire sullo stesso palco, dalle 21.30 a mezzanotte, la scena Jazz, Funk e Club Culture di Rimini, dal vivo con Calla MC+NSE, Funk Rimini e dj set.  

La musica invaderà anche le vie del centro con Ariminum Swing Band, Rimini Swing Aviators e Rimini Jazz Club, e con l’atmosfera latina delle performance dei ballerini di tango delle scuole El tropezon, La Maquina Tanguera Rimini, Romagna portegna, 2 Corazones Tango Accademia e con il flamenco delle scuole Viento del Sur e Tilt Danza.  

Alla festa partecipano anche i Musei di Rimini, che resteranno aperti al pubblico oltre l’orario, con ingresso gratuito dalle ore 19 alle ore 23.  Sono previste visite guidate straordinarie, anch’esse gratuite, ai tesori della città: Domus del Chirurgo, Teatro Amintore Galli, area archeologica del Teatro (ore 20.30 – 21.15 – 22), Fellini Museum, Biblioteca Gambalunga – Sale antiche (ore 20 – 21 – 22). Le visite sono gratuite con prenotazione obbligatoria, fino esaurimento posti