Bologna Portici Festival. La città si fa palcoscenico tra memoria, creatività e futuro

Dal 4 all'8 giugno

31 Maggio 2025

È un invito collettivo a vivere, attraversare e reinventare la città partendo da uno dei suoi simboli più identitari, i portici, divenuti nel 2021 Patrimonio dell’Umanità UNESCO.  Bologna Portici Festival, giunto alla sua terza edizione,  torna dal 4 all’8 giugno con un programma che intreccia heritage e creatività, passato e futuro, memoria e visione. La kermesse, promossa dal Comune di Bologna con il sostegno del Ministero del Turismo e della Regione Emilia-Romagna, racconta infatti  la città come un tessuto vivo, in continuo  fermento culturale, da attraversare in oltre 40 appuntamenti gratuiti.

L’edizione 2025  il titolo è Un passato da ricordare, un presente da vivere, un futuro da immaginare − si caratterizza  per l’omaggio ad alcuni anniversari significativi della storia bolognese: il centenario del primo scudetto del Bologna FC, i vent’anni dalla morte del designer visionario Massimo Osti, i grandi sindaci del Dopoguerra – Dozza, Fanti, Zangheri e Imbeni – protagonisti della serata inaugurale Insindacabili, il 4 giugno in Piazza Maggiore, dedicata alla memoria civile e all’ideale di una Bologna solidale e progressista. Sul palco, voci note come quelle di Marianna Aprile, Luca Bottura e Matteo Caccia, insieme ai giovani del Teatro dell’Argine, che con il loro Politico Poetico costruiscono un ponte tra memoria politica e nuove visioni civiche.

Sempre il 4 e 5 giugno, lo sguardo si alza verso il cielo della Certosa, dove la Compagnia dei Folli porta in scena Desidera, uno spettacolo di danza aerea tra le colonne e i silenzi del cimitero monumentale, accompagnato dalle arpe celtiche di Marianne Gubri. Uno spettacolo poetico e immersivo, che trasforma il luogo della memoria in un volo di immaginazione.

Domenica 8 giugno  è in programma il concerto di presentazione della quarta edizione del Festival Respighi Bologna a cura di Musica Insieme, ideato e diretto da Maurizio Scardovi, che vedrà l’Orchestra Fondazione Luciano Pavarotti diretta da Matteo Parmeggiani in   programma  musiche di Otorino Respighi, Ravel, de Falla, Chačaturjan e Marquez. Intanto, in Piazza della Pace, ogni sera si balla con le serate della Filuzzi, dove la tradizione del liscio incontra la piazza popolare: fisarmoniche, balere, lezioni di danza.

La città celebra anche i suoi miti creativi. Il 7 giugno a Palazzo Pepoli inaugura Ideas from Massimo Osti, una mostra che racconta la visione radicale del designer bolognese, pioniere del techwear e fondatore di marchi cult come C.P. Company e Stone Island. In apertura, un talk con Lorenzo Osti, Francesca Ragazzi (Vogue) e lo scrittore Enrico Brizzi apre il dibattito sul rapporto tra moda, città e identità urbana. Lo stesso Palazzo ospita anche l’eleganza collezionistica di Cecilia Matteucci Lavarini, che espone alcuni abiti iconici della sua raccolta di haute couture: il 7 giugno, alle 17, l’incontro con la collezionista offre un viaggio attraverso la storia della moda come forma d’arte.

Il festival è anche l’occasione per restituire voce a storie meno note: il 5 giugno, in Piazza della Pace, Fausto Carpani e il Gruppo Emiliano cantano la Bologna in dialetto, in una serata che unisce musica e linguaggio popolare. A precedere il concerto, una conferenza-spettacolo sul valore del dialetto come patrimonio immateriale.

Non mancano gli appuntamenti dedicati alla riflessione storica. Il 4 giugno, a Palazzo Pepoli, si ricorda Carlo Maria Badini,  grande protagonista, della cultura bolognese, a cento anni dalla nascita dello storico Sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, della Scala di Milano e molto altro lo ricorderanno Carlo Fontana,  Claudio Leombroni e Luigi Giurati, mentre il giorno dopo, la Fondazione Gramsci dedica un incontro alla figura europeista di Renzo Imbeni, con uno sguardo alla sua visione di una Bologna città di pace. Sempre il 4 giugno, allo Stadio Dall’Ara, si rievoca l’epopea del primo scudetto del Bologna Calcio, con letture e uno spettacolo teatrale che mescola sport e mito.

Il festival  propone anche un’esperienza urbana attiva. Sono previste infatti visite guidate gratuite ai portici UNESCO — da quelli eleganti del Pavaglione a quelli popolari della Barca — oltre a itinerari insoliti come il trekking delle edicole votive e passeggiate tematiche in Certosa. Per i più piccoli, giochi-esplorazione e laboratori interattivi porteranno nuove generazioni alla scoperta della città.

Il gran finale è affidato l’8 giugno ad Angela Finocchiaro, in Piazza Maggiore, con una serata-spettacolo dedicata all’immaginario surreale di Stefano Benni e all’arte visionaria di Pirro Cuniberti: un viaggio narrativo e visivo in “Stranalandia”, tra maratone di lettura, proiezioni e teatro.

Tutti gli eventi sono gratuiti, molti a ingresso libero, alcuni su prenotazione.

IL PROGRAMMA