Benvenuti al "Festival della Partecipazione"

Dal 16 al 18 ottobre, a Bologna, incontri, convegni e confronti per costruire le nuove forme della cittadinanza

16 Ottobre 2020

Si apre venerdì 16 ottobre 2020, nella Biblioteca comunale Sala Borsa di Bologna, la quinta edizione del Festival della Partecipazione, che propone tre giorni di laboratori, conferenze, dibattiti, momenti aggregativi e artistici, con alcuni eventi completamente online e altri in streaming e in presenza.

Promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva, Legambiente e UISP, in collaborazione con Slow Food e la Fondazione per l’Innovazione Urbana, con il contributo del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, il festival è uno spazio inclusivo e aperto che intende contribuire alla trasformazione del Paese attraverso il ruolo
attivo dei cittadini e la tutela dei loro diritti.

Il titolo scelto per il 2020 è “La Partecipazione nella società del rischio”, con riferimento all’emergenza Coronavirus, ai suoi riflessi sociali e alle domande che pone: che cos’è e a che cosa serve la partecipazione dei cittadini di fronte alle scelte che riguardano l’ambiente, le condizioni di lavoro, gli spazi privati e quelli pubblici, le regole di convivenza, il sistema dei servizi essenziali, l’uso della trasformazione digitale, la comunicazione.

Il programma culturale sarà animato ogni sera da teatro e musica: si parte con la copertina artistica di Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Tlon, che apriranno la serata lasciando poi spazio a una performance di teatro e musica degli Oblivion Live con “Cinque contro tutti” in Sala Borsa. Sabato sarà la volta del doppio spettacolo di Ottavia Piccolo “Donna non rieducabile” sugli scritti di Anna Politkovskaja al LabOratorio San Filippo Neri. Il Festival si chiuderà con la copertina artistica di Claudia De Lillo, in arte Elasti, e da una performance di rap e parole di Frankie hi-nrg mc.

Per tutta la durata del festival, dal 16 al 18 ottobre, in piazza Umberto Eco sarà possibile vedere in anteprima la mostra del fotografo Colin Dutton realizzata in collaborazione con il “Festival Cortona On The Move” nell’ambito del progetto “The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance”, un racconto corale della pandemia e del modo in cui questa ha influenzato le nostre vite.