Asinelli solitari. Il Si Fest 2022 è tra i banchi di scuola

Lo storico festival di fotografia è a Savignano sul Rubicone, dal 9 all’11 settembre e oltre

08 Settembre 2022

Asinelli solitari,  si intitola così la 31a edizione dello storico festival di fotografia SI FEST che dal 9 all’11 settembre e nei weekend del 17-18 settembre e 1-2 ottobre torna a Savignano sul Rubicone per la sua 31a edizione. Un titolo, omaggio a Pier Paolo Pasolini, che racconta l’inedita sperimentazione intrapresa dal nuovo direttore artistico Alex Majoli: “in un mondo sempre più inondato di immagini,- spiegano gli organizzatori- si è cercato di mettere ordine al caos puntando tutto sull’educazione all’immagine delle nuove generazioni”. Nei mesi scorsi, infatti, il festival si è spostato nelle scuole con  iniziative pensate per gli studenti di Savignano sul Rubicone. Ora in quegli stessi ambienti scolastici sono ospitate le opere di  grandi della fotografia come Lee Miller, Stephen Gill, Stanley Greenberg, Jim Goldberg.

Tra banchi e lavagne, dunque, anche i visitatori del festival si ritroveranno immersi in un universo diviso per materie scolastiche. In questo speciale percorso espositivo infatti ogni mostra infatti è associata a una materia. La mostra di scienze è dedicata a Morire di classe, storico fotolibro con cui Carla Cerati e Gianni Berengo Gardin hanno dato slancio alla campagna di Franco Basaglia per la chiusura dei manicomi. La matematica è affidata al fotografo inglese Stephen Gill e al suo A Series of Disappointments, ironica riflessione sul potere dei numeri nelle vite degli scommettitori londinesi; la fisica, invece, al newyorkese Stanley Greenberg, presente con alcune foto da Telescopes e Time Machines, serie dedicate agli strumenti di osservazione dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, dai buchi neri ai neutrini. Per la biologia, la geografia e la religione, il campo di indagine si allarga al linguaggio video con Nsenene di Michele Sibiloni, reportage sulla caccia alle cavallette in Uganda, In Almost Every Picture #2 di Erik Kessels, racconto di lunghissimi viaggi in taxi verso le mete turistiche europee, e Terremoto Santo di Bárbara Wagner & Benjamin de Burca, indagine sulla potente comunità evangelica brasiliana. La mostra di storia è invece una collettiva che ripercorre gli avvenimenti degli ultimi vent’anni, dall’attacco alle Twin Towers in poi, attraverso immagini di diverse agenzie (fra le altre Associated Press, Magnum Photos, Reuters). Fra tanti autori c’è posto anche per uno splendido esempio di fotografia automatica, con una selezione di fotofinish olimpici che al valore storico-sportivo affiancano un’eleganza formale degna di opere d’arte (educazione fisica). Interamente internazionale è il percorso espositivo dell’Istituto comprensivo Giulio Cesare (via Galvani, 2): apre una delle più grandi fotografe di tutti i tempi, Lee Miller, capace di produrre nel corso dei decenni lavori artistici, corrispondenze di guerra, servizi di moda e ritratti d’autore mantenendo sempre una solidissima coerenza etica (educazione civica), per chiudere con i lavori di Chiara Fossati sul movimento rave degli anni novanta-duemila (musica). Non manca una collettiva dedicata alla letteratura, con lavori di autori come Jim Goldberg o Duane Michals .

Abbandonata il percorso per materie, in uno degli spazi storici del SI FEST, l’ex Consorzio di Bonifica (via Garibaldi, 45), si potranno ammirare le opere di tre autori internazionali che esplorano culture scolastiche e universi giovanili distantissimi, non solo geograficamente. In Taliban, Thomas Dworzak raccoglie alcuni ritratti privati degli studenti-guerrieri afgani, sostenitori di un regime che appena salito al potere ha vietato la fotografia, ma immortalati in pose vezzose e coloratissimi scatti ritoccati a mano. In The Yoshida Dormitory, Kanta Nomura si avventura nel più antico studentato universitario giapponese, a lungo autogestito e poi abbandonato al suo destino, scoprendo una camera oscura dimenticata da anni. In Early Works, Ivars Gravlejs mette in mostra il suo eccentrico fotodiario scolastico, assemblato nella Lettonia post-comunista degli anni Novanta.

Oltre al percorso espositivo di Alex Majoli, il festival propone come da tradizione anche mostre selezionate tramite concorso e mostre d’archivio. All’ex Consorzio di Bonifica, in particolare, sono esposti i tre fotografi che nel 2021 hanno vinto i concorsi legati al SI FEST: Andrea de Franciscis (Premio “Marco Pesaresi”) presenta Delhirium, reportage da una delle città più contraddittorie del pianeta, Nuova Delhi; Luca Meola (Premio Portfolio “Werther Colonna”) racconta la storia di Cracolândia, enorme piazza di spaccio nel cuore di San Paolo, in Brasile; Ilaria Sagaria (Premio Portfolio Italia – Gran Premio Fujifilm) in Piena di grazia celebra il corpo femminile, combattuto fra tormento ed estasi.

Ospitata tra la  Biblioteca comunale (corso Vendemini, 67) e le vie del centro storico Le città dei bambini, mostra d’archivio a cura di Jessica Andreucci e Giuseppe Pazzaglia in cui si racconta la straordinaria storia di Learning Through Art, esperimento realizzato nel 1998 tra New York, Savignano sul Rubicone e Fermo sotto l’egida del Solomon Guggenheim Museum: una metropoli e due cittadine incredibilmente associate per educare all’immagine i bambini delle elementari, chiamandoli a realizzare campagne fotografiche nei loro quartieri, dal Queens alla Romagna, da Chinatown alle Marche.

Il catalogo del festival, concepito come un album/diario scolastico, è affidato alla progettazione artistica di S.C. Artroom. Sifest è organizzato dall’associazione Savignano Immagini, in collaborazione con il Comune di Savignano sul Rubicone.