Il potere del giornalismo investigativo: "J'Accuse" è DIG Festival 2024

La decima edizione a Modena, dal 19 al 22 settembre

17 Settembre 2024

J’Accuse, celebre titolo dell’intervento di Émile Zola a difesa di Alfred Dreyfus nel 1898, è uno dei simboli più potenti del giornalismo di denuncia sociale. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, il giornalismo investigativo è una pratica fondamentale per smascherare le ingiustizie e dare voce a chi non ne ha, anche a costo di affrontare rischi significativi. Oggi più che mai, in un contesto globale in cui la libertà di stampa è costantemente minacciata da regimi autoritari, conflitti e dalla crescente disinformazione.

Non a caso, “J’Accuse” è anche il titolo guida della decima edizione del DIG Festival (Modena 18-22 settembre), il più importante evento europeo dedicato al giornalismo investigativo e di reportage. Un titolo che, oltre a rendere omaggio al giornalismo indipendente, sottolinea l’urgenza di affrontare le ingiustizie, anche quando farlo risulta pericoloso o svantaggioso. L’edizione 2024 dedica infatti particolare attenzione alla memoria dei giornalisti che hanno perso la vita raccontando la verità in zone di conflitto come la Palestina e il Medio Oriente.

Tra i momenti più significativi della kermesse modenese, la lectio magistralis di Francesca Albanese (19 settembre), relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, un’occasione per far luce sull’apartheid nei territori occupati in Palestina e sull’urgenza della questione arabo-israeliana, e l’intervento del magistrato antimafia Nino Di Matteo (18 settembre). Tra gli ospiti di spicco vi saranno anche Meron Rapoport, leggenda del giornalismo israeliano (19 e 21 settembre), l’attivista e ricercatrice palestinese Mona Shtaya (21 settembre), e la data journalist statunitense, Premio Pulitzer, Julia Angwin (20 settembre). Con loro, numerosi altri reporter, autori e autrici, tra cui Eddi Marcucci, Francesca Coin, Stefano Liberti, Christian Raimo, Janek Gorczyca, Matteo Nucci, Valerio Bassan, Nancy Porsia, Gianluca Costantini, Alberto Nerazzini, Diletta Bellotti, Laura Silvia Battaglia, Giuliano Battiston, Philip Di Salvo, Gianni Barbacetto e Saverio Lodato.

Durante la cinque giorni, oltre 100 eventi tra incontri, talk, proiezioni, workshop, mostre d’arte e concerti offriranno  opportunità di incontro e approfondimento. In programma anche l’assegnazione dei DIG Awards 2024 ai reportage più meritevoli e del DIG Pitch, il premio dedicato ai progetti giornalistici ancora in fase di sviluppo.

Il DIG Festival offre anche un’ampia gamma di attività culturali per un pubblico più ampio, tra cui incontri, dibattiti, concerti e mostre d’arte. Tre le mostre esclusive: una personale dell’artista Michelangelo Setola, una dedicata alla satira con le opere finaliste degli European Cartoon Awards, e una mostra di Gianluca Costantini che rende omaggio ai giornalisti uccisi in Palestina. Inoltre, il festival prevede anche due appuntamenti musicali, tra cui un concerto dell’artista italo-canadese James Jonathan Clancy.

Il DIG Festival è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Film Commission ER, dal Comune di Modena City of Media Arts e dalla Fondazione di Modena.

IL PROGRAMMA