- Data di pubblicazione
- 01/07/2024
- Ultima modifica
- 01/07/2024
Musica e territorio. La prima edizione di Storie dell’Appennino
Il 5 e 6 luglio e il 31 agosto sull’Appennino reggiano
Un gruppo di strumentisti under 35, alcuni prestigiosi ensemble internazionali e un’intera comunità – quella dell’Appennino reggiano – tra luglio e agosto saranno protagonisti di un festival tutto nuovo che unisce natura, storia e musica. La kermesse, realizzata grazie al bando PNRR sulla transizione digitale, s’intitola Storie dell’Appennino ed è stata organizzata da Icarus Ensemble, formazione dedita alla sperimentazione e all’esplorazione della musica contemporanea, che festeggia così i trent’anni dalla sua fondazione.
Il progetto arricchisce peraltro la rassegna L’uomo che cammina, consolidata realtà della cultura montana che unisce musica, spiritualità, radici del territorio e relazioni con realtà di respiro internazionale, proprio come Icarus.
Oltre a individuare percorsi dedicati alla musica popolare, contemporanea, tradizionale e sperimentale, Storie dell’Appennino darà molto risalto al tema dell’ecologia, grazie al necessario legame con la comunità che vive nei luoghi dove si svolgeranno i concerti. Si parte il 5 luglio alle 17 al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti con la partecipazione attiva degli artigiani del territorio coinvolti nella realizzazione in scena dei propri manufatti accompagnati da suoni e gesti. A seguire i musicisti dell’Ensemble Kuraia (Paesi Baschi) presenteranno due composizioni da camera di Zuriñe Gerenabarrena e Gabriel Erkoreka mentre Icarus Ensemble proporrà una rivisitazione di valzer, polche e mazurche della tradizione dell’Emilia con un programma che inframmezza l’intero pomeriggio. Previsto un omaggio a Salvatore Sciarrino da Istantanea Ensemble (Italia) e da Icarus – con l’esecuzione di “Due risvegli e il vento” per soprano, clarinetti, violino, viola e violoncello e di “Anamorfosi” per pianoforte – e la presentazione di composizioni di Gioia Gurioli, Livia Malossi, Alfonso Santimone e Dimitri Sillato. Il festival continua poi a Santo Stefano di Pineto con una pagina della compositrice Maria Eugenia Luc. A conclusione della prima giornata del festival sarà eseguita “Grande Preghiera di Bismantova” di Nicola Cisternino, per strumentarium tibetano e tre ensemble strumentali, traguardo di un che ha coinvolto duecento ragazzi del centro estivo per la realizzazione delle preghiere e per un’esperienza di ascolto di strumenti tibetani. L’evento coinvolgerà non solo gli studenti ma anche gli abitanti per la preparazione e realizzazione delle preghiere su tessuti colorati per la composizione di una Grande Preghiera Tibetana per la Pace.
La seconda giornata del festival, il 6 luglio, si apre alle 12 a Santo Stefano di Pineto con la compositrice Maria Eugenia Luc impegnata in un seminario a sfondo ecologico. Al Teatro dei Mantellini di Villa Minozzo alle 17. 30 i solisti dell’Ensemble Kuraia eseguiranno invece composizioni di Mikel Chamizo e Félix Ibarrondo e successivamente l’Ensemble Cameristico Variabile S. Gaggia (Italia) proporrà la ricostruzione di una partitura teatrale mozartiana: “La Pantomima rinata”. Alle 21 l’appuntamento è al Parco Canevari di Busana per l’incontro con lo scrittore e poeta Tiziano Fratus che dialogherà con Emanuele Ferrari, neo sindaco di Castelnovo ne’ Monti, sul tema dell’ecologia a partire dal suo ultimo libro che fa riferimento agli splendidi castagni secolari del parco. Gran finale a tarda sera con la prima esecuzione assoluta di “Ephémères harmonies”, opera commissionata dal Festival per video, flauto, chitarra, arpa, percussioni ed elettronica, composta a sei mani da Alexander Vert, Miguel Fernandez e Thomas Koppel e affidati ai solisti dell’Ensemble Flashback (Francia) e di Icarus Ensemble che daranno vita ad un lavoro di forte impatto tecnologico e allo stesso tempo di basso consumo energetico, con elettronica dal vivo e proiezioni sulle fronde degli alberi.